Articolo apparso su “La Stampa” edizione di Torino il 14 ottobre 2023:

Così i cani imparano divertendosi con i padroni.

Cambiare completamente visione nell’addestramento dei cani da tartufo, con l’adozione del metodo
“gentile”: vale a dire trasformare la pratica con gli amici a quattro zampe in un gioco che prevede attività di agility durante la settimana, per preparare Fido alle uscite domenicali insieme al padrone alla ricerca dei pregiati funghi.

Un approccio del tutto diverso rispetto a quello del passato, quando i cani venivano letteralmente addestrati “alla fame”: ad adottare questa nuova modalità è Fulvio Griffa dell’associazione sportiva dilettantistica “MondoCane Sport”, la cui sede si trova a Chieri in strada Padana Inferiore 99, adiacente alla clinica veterinaria del dottor Paolo Santanera.

A entrare nel merito di questa metodologia è lo stesso Griffa. «Noi facciamo addestramento cinofilo a 360 gradi, ma siamo specializzati nell’addestramento dei cani da tartufo utilizzando il metodo gentile, in modo innovativo e dolce, cioè senza ricorrere alla coercizione, in questo sono stato il primo in Italia a protocollare questo metodo – spiega – Una volta si decideva di tenere i cani a dieta, praticamente affamandoli, e gli si dava da mangiare soltanto quando trovavano i tartufi. Adesso invece tutto passa attraverso il gioco e il divertimento, è lo stesso modus operandi utilizzato dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza nell’addestramento alla ricerca di materiale esplosivo o altre sostanze».

Un cambio di paradigma: oggi il cane moderno si cimenta nella disciplina dell’agility affrontando percorsi a ostacoli da fare insieme al suo conduttore, così da essere successivamente pronti a scovare i tartufi in mezzo ai boschi.

«Sto usando tanto questo metodo per il recupero dei cani fobici e che hanno problemi comportamentali, non aggressivi ma con molta paura dell’uomo e di tutto l’ambiente, in questo caso la ricerca del tartufo per loro ha un’importante funzione rieducativa – dice Griffa – Insegnando loro a fare cose diverse, il cane ne giova parecchio in autostima e migliora di conseguenza la sua relazione verso l’esterno». Insomma, l’obiettivo ultimo è quello di praticare e diffondere sempre più una passione e una cultura cinofila sana, a dispetto di quanto avveniva nel passato.

Fulvio Griffa è addestratore da dieci anni, referente nazionale Cis (la Federazione cinofila sportiva italiana), nel 2020 ha vinto il Tartufo d’Oro e nel 2017 si è aggiudicato lo Zappino d’Oro, oltre ad aver brevettato il suo metodo che si chiama Unitartufo.

Come avviene l’addestramento sul campo?

«Il cane viene addestrato insieme al suo padrone, io insegno al padrone le nozioni e lui trasmette ciò che impara al proprio cane – spiega Griffa – Il corso di formazione ha la durata di circa 15 ore, al termine delle quali il cane è già in grado di trovare i tartufi».

Per perfezionare gli insegnamenti l’associazione organizza anche tre eventi all’anno, che prevedono gare sportive alla ricerca di tartufi, una sorta di “master” dedicato a tutti gli allievi. «Noi li chiamiamo raduni, servono a sbloccare il cane nell’ambiente naturale, vale a dire portandoli fuori dal recinto dell’addestramento artificiale e mettendoli a contatto con odori e animali selvatici – dice Griffa – In questo modo il padrone impara a condurre il cane anche nell’habitat naturale».

Scarica il PDF dell’articolo